
[Intervento tenuto all’interno della discussione generale collegata all’assestamento di bilancio 2022]
I diversi momenti che – durante l’anno – riguardano il bilancio comunale dovrebbero essere l’occasione buona per darsi il tempo per una discussione più distesa, meno frettolosa. Lo ricordava nella sua relazione il Sindaco Ianeselli dicendo che “a dare in senso all’azione amministrative è sempre la cornice che tiene insieme l’intera visione”.
Ecco che allora bisogna essere consapevoli che il contesto con cui dobbiamo fare i conti registra una serie di profonde – e non passeggere – trasformazioni che concorrono a definire una “nuova normalità” che ad ogni livello amministrativo non permette più di accontentarsi dell’ordinaria amministrazione ma ci impegna tutte e tutti a partecipare ad un doppio movimento di adattamento (per non farci troppo male…) e rigenerazione (il “fare pace con il mondo” di cui parlava Raffaele K. Salinari su Il Manifesto di qualche giorno fa).
Una parola che è tornata a galla e che dovremo imparare a utilizzare fuori dallo schema delle ristrettezze belliche è razionare, utilizzabile se vogliamo in una sua declinazione più maneggevole: razionalizzare. Su un piano squisitamente contabile la Provincia autonoma di Trento ha anticipato che il prossimo anno il proprio bilancio subirà una contrazione di circa 500 milioni di Euro, un colpo duro alla ramificata e costosa macchina dell’Autonomia.
Fare meglio con meno dovrà essere l’obiettivo, sapendo che ciò che vale per le risorse finanziarie vale con ancor maggiore radicalità per il patrimonio ambientale ed ecologico, la cui limitatezza (viviamo su un Pianeta finito, esserne consapevoli è un buon punto di partenza) è un confine oltre il quale ci siamo già pericolosamente spinti.
FARE FRONTE ALL’INCERTEZZA. A dicembre del 2021 votavamo il bilancio del Comune di Trento sperando di essere usciti dalla fase più acuta della pandemia e auspicando di poter dedicarci alla pianificazione di lungo periodo del futuro della città. I dati delle ultime settimane non ci fanno dormire sonno tranquilli, con la crescita spedita di contagi e ricoveri ospedalieri.