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Appunti di lettura | 43.

In Ponti di vista on dicembre 28, 2017 at 11:17 PM

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Ultimo appunto per il 2017. Tante parole che – questa è la speranza – possano essere la base su cui costruire la consapevolezza di uno sguardo rivolto al domani, da costruire insieme piuttosto che semplicemente attenderlo.

“Una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile”. Luigi Pirandello.

Due interessanti spunti – quasi di metodo – prima di iniziare l’abituale “listone”.

Giovanni De Mauro | Meglio | Internazionale
Il 2017 (questo é un anticipo su un testo di passaggio verso il nuovo che mi sono promesso di scrivere) mi ha spesso sopraffatto con il suo troppo. Troppo di tutto in una sovrabbondanza che descrive un contesto – culturale, politico e sociale – che tende più alla saturazione che al vuoto. Raccolgo lo spunto di De Mauro, rivolto ai giornalisti in particolare, che fa bene a ognuno di noi. “Per evitare l’affaticamento da troppe notizie, Ariana Tobin chiede ai giornalisti di selezionare di più, di stabilire delle priorità, di chiedersi sempre se quello che si sta per scrivere vale davvero il tempo di chi legge. Meno, e meglio: sembra davvero un buon proposito.”

Maurizio CartaFuturo: nutrire l’intellettuale collettivo per coltivare un diverso presente | unipa.it
Molti sono quelli – io per primo, costantemente – che mi riempio la bocca della frase: “serve il coraggio di guardare al futuro”. Chi oltre alle parole (pur importanti) nel futuro ci mette testa, mani e spirito di condivisione é Maurizio Carta, che spesso leggete in queste mie raccolte di pensieri utili. Leggi il seguito di questo post »

Dalla prossimità al mondo. Un possibile vocabolario per il cambio dei paradigmi.

In Ponti di vista on dicembre 21, 2017 at 2:30 PM

Miniature businessman on map of EuropeNon si parte mai da zero. Abbiamo scelto di intitolare zero (dall’arabo sifr) il blog (http://www.zerosifr.eu/) che accompagna il “Viaggio nella solitudine della politica” che da qualche mese stiamo conducendo perché lo zero nella storia non ha rappresentato l’irrilevanza ma una vera e propria rivoluzione nella possibilità di svolgere operazioni matematiche complesse, fino a quel momento impossibili. Ambiziosamente auspichiamo che questo contributo al dibattito politico – in forma aperta e senza nessun tipo di copyright – possa avere lo stesso effetto nei confronti della necessaria ripoliticizzazione della società. Serve uno “zero” da introdurre nel sistema, capace di cambiare paradigmi inservibili e di mettere in comune sguardi oggi tra loro distanti e diversi.

Scarica la rappresentazione grafica dell’incontro del 16 dicembre scorso, dal titolo: “Autonomia, quel cambio di sguardo che serve all’Europa”. Le grafiche sono state curate da Alessandro Bonaccorsi

Incomprensioni | Dove impatta il “rancore” che il Censis ha descritto nel suo ultimo rapporto annuale? Aldo Bonomi ne parla da almeno dieci anni. E’ il sentimento di rabbia diffusa, latente, viscerale che avvelena le comunità e le relazioni che le compongono. Solo apparentemente si tratta di piccoli segni, di quotidiane incomprensioni, di lievi difetti di comunicazione. Sono invece il sintomo più evidente e pericoloso della crescente incapacità di agire la mediazione dei conflitti, di garantire spazio all’altro, di praticare la condivisione. Manca un vocabolario comune e mancano le chiavi per farne un buon uso. Leggi il seguito di questo post »

Appunti di lettura | 41.

In Libri con le orecchie..., Ponti di vista on novembre 17, 2017 at 3:37 PM

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Stati, confini, territori, politica.

Steven Forti | Catalogna, una settimana cruciale. Come evitare il baratro | Micromega
L’attenzione si è abbassata, ma il tema è aperto. “Quello catalano è un problema politico, che riguarda tutta la Spagna, un paese che sta vivendo una crisi multilivello profonda: è necessario avviare un vero dialogo politico – completamente assente nell’ultimo lustro – con la proposta di soluzioni che permettano di superare un’impasse che potrebbe essere eterna, con tutte le conseguenze che si possono immaginare. Iniziando da una riforma della Costituzione e valutando la possibilità della celebrazione in Catalogna di un referendum di autodeterminazione accordato sullo stile scozzese nel futuro prossimo. 
Tutto è possibile. Basta che ci sia la volontà politica, degli uni e degli altri. Senza perdere altro tempo. Senza scaldare di più gli animi. Senza mettere ancora di più a rischio le istituzioni catalane recuperate dopo la fine della dittatura franchista. Senza usare solo i tribunali per risolvere un problema che è politico. Senza rischiare di portare un paese europeo verso il baratro.”   Leggi il seguito di questo post »

Destra e sinistra. Anno 2017.

In Ponti di vista, Uncategorized on settembre 12, 2017 at 2:51 PM

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Stefano Fait va preso così com’è, non si può fare altrimenti. Un prezioso “rompiscatole”. Un produttore a getto continuo di provocazioni [non è una critica, anzi] che hanno spesso le proprie radici nell’attenta analisi del presente – senza lesinare su dati e approfondito raccordo delle fonti – e sguardo proiettato nel futuro, il tempo nel quale – per quello che lo conosco – si sente certamente più a suo agio. Aspetto, quest’ultimo, che gli rende onore.

In questo caso i suoi due cents quotidiani trovano spazio nel blog che periodicamente anima all’interno del quotidiano online Il Dolomiti. Non perdendo di vista i confini del Trentino-Alto Adige (attraversati in questi mesi da scricchiolii preoccupanti della tenuta socio-politica che da almeno venti anni li caratterizzano) il suo pezzo stressa l’ipotesi di una nuova fase politica nascente – da Trump a Macron, passando per una serie di altri leader a diverse latitudini – che parta dall’entrata in scena di quelli che lui definisce “neutri integratori”. Personaggi capaci di interrompere lo stillicidio del contrasto tra tifoserie di destra e sinistra e di produrre – pragmaticamente – “soluzioni che vadano a beneficio di tutti, prendendo il meglio delle proposte della destra e della sinistra e superando gli infiniti impasse che hanno reso disfunzionali le nostre società e prassi politiche”. 

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Appunti di lettura | 36.

In Libri con le orecchie..., Ponti di vista on agosto 22, 2017 at 9:11 PM

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Odio le vacanze. Da sempre soffro queste parentesi che sanciscono – nell’idea più diffusa e, a mio modo di vedere, decisamente sbagliata – il momento del relax salvifico all’interno della lineare gestione del tempo lavorativo e, più in generale, di quello della nostra esistenza. Fatico a credere nella possibilità di gestire la vita attraverso un interruttore che ha solo due posizioni: on e off. In questi giorni d’agosto – un po’ al mare e un po’ in montagna – non riesco a smettere di pensare a ciò che, una volta tornato a Trento, mi piacerebbe provare a fare nei campi che ormai da tempo attirano la mia attenzione: il (mio) lavoro, la politica, l’innovazione.
Non mancano gli spunti di interesse che meriterebbero ognuno un approfondimento specifico che per il momento non ho il tempo di affrontare. Intanto quindi procedo con la produzione di un paio di – qui sotto la prima – raccolte di articoli che condivido con i lettori di questo blog.

*Un’agenda politica possibile e necessaria

Redazione | Governare il caos | Rena
La mia Summer School preferita. Sfortunatamente la salterò, ma per governare il caos certo non sarà sufficiente stare insieme un fine settimana di agosto. Leggi il seguito di questo post »

Appunti di lettura | 35.

In Ponti di vista on agosto 2, 2017 at 3:42 PM

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Leggere come strumento di comprensione dell’esistente e condizione necessaria per poterlo migliorare. In questa raccolta di articoli si parla molto di città, mescolando linguaggi e approcci, argomenti ed esperienze. Poi la tecnologia e le sue ricadute sulle nostre esistenze. Tema che dovrebbe far parte – seriamente – di un’agenda politica per il futuro, che troverete abbozzata negli Appunti di lettura numero 36. Buona lettura.

*La città, o meglio le città…

Yona Friedman | La città continente | Quodlibet
Nel 1974 qualcuno aveva già intuito i possibili sviluppi (anche positivi) delle trasformazioni urbane. L’emersione di città che si fanno – collegate tra loro – continente potrebbe essere un’evoluzione interessante per l’Europa. Friedman lo disse, in tempi non sospetti. “L’Europa, e più precisamente l’Unione Europea, sta assumendo l’aspetto della prima città-continente: una città che ricopre un intero continente senza invadere le zone agricole. I terreni agricoli fanno parte della città, ne occupano gli interstizi; l’agricoltura diventa urbana.

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Pagine senza soluzione…

In Libri con le orecchie..., Ponti di vista on giugno 21, 2017 at 7:03 PM

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Se lo spaesamento è oltre il livello di guardia – e lo è certamente – ben vengano libri che tentano di mettere ordine, offrendo interpretazioni utili a una comprensione più profonda e diffusa delle principali questioni sul terreno. Se il senso di inadeguatezza, personale e collettivo, di fronte alla complessità del mondo è un compagno di viaggio quotidiano – lo è per me, non lo nascondo – sarebbe lodevole, e urgente, lo sforzo di forgiare pensieri adatti a offrire strumenti teorici e pratici per continuare a mettere un passo dopo l’altro sul sentiero, oggi piuttosto tortuoso e non battuto, che ci deve condurre verso il futuro.

Immagino – almeno lo spero – che chiunque decida di gettarsi in quest’impresa si ponga l’obiettivo minimo di alzare lo sguardo sopra il pelo dell’acqua della sterminata – troppo? – “bibliodiversità” che li circonda. Una produzione a ciclo continuo capace di intasare gli scaffali delle librerie generaliste (oltre a quelle degli autogrill, quelle virtuali dei bookstore online, degli innumerevoli festival che ingolfano i calendari e ravvivano le piazze) di tomi dedicati ai fenomeni più rilevanti della contemporaneità. Centinaia ad esempio sono state le pubblicazioni dedicate negli ultimi mesi all’inattesa elezione di Donald Trump. Leggi il seguito di questo post »

Appunti di lettura | 31.

In Libri con le orecchie..., Ponti di vista on giugno 7, 2017 at 8:19 am

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Lavoro e reddito.

Yuval Noah Harari | Il senso della vita in un mondo senza lavoro | The Guardian
Se c’è un tema potente, cruciale e allo stesso tempo sfuggente è quello del lavoro, declinato nella sua visione futura. “The crucial problem isn’t creating new jobs. The crucial problem is creating new jobs that humans perform better than algorithms. Consequently, by 2050 a new class of people might emerge – the useless class. People who are not just unemployed, but unemployable.” Abbiamo bisogno di visioni (anche parziali), di immaginari da mettere alla prova.

Marco DottiFrancesco: «C’è un’economia senza volto che uccide il lavoro, l’impresa, il sociale» | Vita
Un Papa popolare (quasi populista) affronta le contraddizioni del mondo – precario – del lavoro. Le sue sono parole ruvide, rispetto alle quali non si dovrebbe (come sembra accadere sempre più spesso) rimanere indifferenti. L’impresa ha bisogno di virtù, così come la democrazia, perché il bisogno «dei lavoratori e delle lavoratrici è il bisogno di fare il lavoro bene perché il lavoro va fatto bene. A volte si pensa che un lavoratore lavori bene solo perché è pagato: questa è una grave disistima dei lavoratori e del lavoro, perché nega la dignità del lavoro, che inizia proprio nel lavorare bene per dignità, per onore. Il vero imprenditore conosce i suoi lavoratori, perché lavora accanto a loro, lavora con loro”. Leggi il seguito di questo post »

Présidentielle2017 – In attesa del secondo turno parliamo della startup Macron…

In Ponti di vista on aprile 24, 2017 at 11:14 PM

francia_votoArticolo scritto per punti secchi, che non vuole essere una riflessione organica sul voto francese che non mi sentirei di riassumere in una paginetta. I miei sono spunti di riflessione che nascono da quella che da tempo descrivo come una personale solitudine di fronte alla politica, una solitudine che – solo per il momento, spero – mi rende difficile sentirmi partecipe alle esperienze esistenti in campo, in Italia come in Europa. Non per questo smetto di guardare con interesse a ciò che accade, tentando di interpretare al meglio la realtà che mi circonda. Ecco i miei cinque sassi, lanciati nello stagno.

1) E se (viva le provocazioni) la situazione non fosse poi così diversa rispetto al 2002? Lasciamo stare – almeno per un attimo – il disfacimento dei partiti tradizionali (verissimo!) per concentrarci su come sta reagendo la Francia al ritorno al secondo turno delle presidenziali di un membro della famiglia Le Pen. Tutti – da Fillon a Hamon, per rimanere nel campo degli sconfitti eccellenti, da destra a sinistra – a difesa della Republique dal pericolo (reale, si capisce, ma pure fortemente strumentalizzato) Front National? Una difesa di principio – con la probabile sola eccezione di Melénchon – che non mi sembra prenda del tutto in considerazione la profondità della crisi politica e di visione che l’Occidente intero sta attraversando. Leggi il seguito di questo post »

Applico alla vita puntini di sospensione [cit.]

In Ponti di vista on aprile 12, 2017 at 7:38 am

Sabato scorso si è concluso – presso Impact Hub Trentino-Alto Adige, con il decisivo contributo di Francesca Santaniello, Flaviano Zandonai e Alessandro Pirani – il percorso di In.Gio.Co, iniziativa formativo/progettuale dedicata ai responsabili dei Piani Giovani di Zona della Provincia Autonoma di Trento. Quattro mezze giornate che – oltre alla costruzione di una comunità leggera e allo stesso tempo ricchissima di competenze e informazioni su territori tra loro molto diversi – hanno portato alla realizzazione di un materiale che abbiamo intitolato “Manuale tascabile di (auto)sovversione in sei mosse”. Sei cartoline per altrettante fasi, accompagnate da due brevi testi di inquadramento, di indirizzo generalissimo e necessariamente non esaustivo. Uno strumento aperto, nella migliore delle ipotesi una sorta di “Arduino” della progettazione e dello sviluppo territoriale. Un prototipo, il primo prototipo, che, visto il costo relativamente contenuto della stampa, ci potremo permettere anche di implementare e correggere tra qualche mese se dal suo uso – libero e sperimentale, necessariamente relazionale – emergessero modifiche rilevanti da apportare alla sua versione beta. Leggi il seguito di questo post »